Processionaria del Pino, scheda tecnica per riconoscerla e sapere cosa fare
Processionaria del Pino: attenti a quei nidi!
COS' E' E COME SI RICONOSCE
La Processionaria (Thaumetopoea pityocampa) è una farfalla notturna chiamata così per le “processioni” che le sue larve (bruchi) compiono quando si spostano tutte insieme in fila indiana sul terreno o lungo il tronco delle piante infestate. La processionaria infesta tutte le specie di pino e varie specie di cedro. Particolarmente colpiti il pino nero o austriaco, il pino silvestre e il pino domestico. L’inverno è la stagione migliore per contrastarla, poiché sulle piante ospiti sono ben visibili i caratteristici “nidi” del diametro di circa 10 -20 centimetri, solitamente collocati alle estremità dei rami e facilmente riconoscibili per il colore biancastro.
PERCHE' E' PERICOLOSA
In primavera le larve raggiungono il suolo, sempre in gruppo e in fila indiana, per interrarsi e trasformarsi in crisalidi e poi in farfalle adulte che compaiono durante l’estate. Le larve svernanti sono molto pericolose in quanto provviste di microscopici peli urticanti che contengono sostanze liberatrici di istamina, ad azione fortemente irritante nei confronti dell’uomo e degli animali domestici. I peli urticanti si disperdono facilmente nell’ambiente e sono in grado di provocare gravi infiammazioni cutanee, oculari, alle mucose e alle vie respiratorie delle persone che vengano a contatto con essi. Per questo motivo si raccomanda di non toccare mai a mani nude i nidi invernali o le larve mature.
ALCUNE REGOLE CHE E' BENE CONOSCERE
La lotta alla processionaria è regolamentata dal DM 30/10/2007. Gli interventi possono essere prescritti dall’autorità sanitaria oppure dal Servizio Fitosanitario Regionale, anche nelle proprietà private. Le operazioni di lotta sono a carico dei proprietari delle piante infestate.
COSA FARE
Il metodo più efficace è la raccolta e la distruzione dei nidi invernali entro la fine di febbraio. Questo intervento va effettuato adottando le massime precauzioni per evitare ogni contatto con i peli urticanti delle larve. È molto importante dotarsi di abbigliamento protettivo e maneggiare i nidi soltanto in maniera indiretta (mai a mani nude!). I nidi raccolti andranno in seguito bruciati per eliminare in maniera completa l’effetto urticante dei peli larvali. Nei casi non sia possibile l’asportazione manuale dei nidi (ad es. su piante poco accessibili), possono essere utilizzate trappole meccaniche per la cattura delle larve, che scendono lungo il tronco delle piante infestate per raggiungere il suolo, da installare e a partire dal mese di febbraio. Mezzi complementari di lotta sono inoltre costituiti dalle trappole a feromoni sessuali per la cattura massale dei maschi adulti. In parchi e giardini pubblici si consigliano 6 - 8 trappole/ ettaro, posizionate nei punti più soleggiati a partire dalla metà di giugno.
COSA NON FARE
Sono decisamente sconsigliati trattamenti insetticidi nei confronti delle larve che scendono al suolo, poiché oltre a essere dannosi per l’ambiente, non impedirebbero la dispersione dei peli urticanti dal corpo delle larve e quindi il potenziale danno alle persone.
PER SAPERNE DI PIU'
consulta la scheda in allegato dove è possibile trovare anche i riferimenti da contattare